Il termine "vulnologia" deriva dal latino "vulnus, vulneris", che significa "ferita". Questa disciplina si occupa specificamente delle lesioni cutanee, pur non avendo ancora ottenuto il riconoscimento ufficiale come specialità medica. La vulnologia è trasversale a molte altre branche della medicina e si concentra sulla diagnosi eziologica, sul trattamento e sulla gestione delle lesioni cutanee, sia acute che croniche. Il suo approccio parte dalla consapevolezza che non si può curare una lesione senza considerare la persona nel suo insieme, integrando così la cura della ferita con una visione globale del paziente. Curiosamente, questo approccio olistico è evocato anche da alcune delle traduzioni latine del termine "vulnus":
Nonostante la varietà di queste traduzioni, è interessante osservare come alcune di esse rappresentino perfettamente la realtà del paziente con ulcere cutanee: una ferita che lacera la pelle, a volte fino ai tessuti più profondi; un danno che il paziente spesso vive come un'umiliazione, una calamità che devasta la sua vita, accompagnata da dolore e angoscia. Anche gli operatori sanitari che si dedicano con passione a questo campo si trovano coinvolti in questa battaglia quotidiana per la vita e, spesso, per la sopravvivenza stessa dei loro pazienti.